Vibrare insieme.
Counseling
"Quel che sono è sufficiente, se solo riesco ad esserlo".Carl Rogers
Spesso l’attività del counselor viene confusa con quella del “consigliere”.
Il senso comune tende a collegare il counseling all’attività del ‘dispensare consigli’.
Il counseling professionale, invece, consiste in un insieme di interventi rivolti a persone in stato di disagio, all’interno di uno spazio definito da una relazione di fiducia, con un caratteristico approccio di tipo breve e focale, da cui è assolutamente e volutamente esclusa la somministrazione di consigli.
Il counselor è una persona che sa utilizzare le proprie capacità di accoglienza, ascolto, empatia, per costruire una relazione efficace, qui ed ora, con un’altra persona in situazione di bisogno. Essere un counselor comporta la capacità di focalizzarsi sul vissuto dell’altro, sulla sua richiesta, sul suo bisogno, accettandone anche i valori personali benchè potenzialmente diversi dai nostri. Queste qualità che possono appartenere a qualsiasi persona, si trasformano in abilità se allenate e nutrite attraverso un lavoro profondo e una cura verso se stessi e diventare ottime risorse nella relazione d’aiuto.
Infatti in una relazione professionale d’aiuto siamo chiamati non tanto a risolvere il ‘problema’ dell’altro, quanto a offrire alla persona gli strumenti (consapevolezza e potenziamento delle proprie risorse, conoscenza di sé, comprensione) per imparare ad affrontare e tollerare il ‘problema’.
Questo approccio di counseling “centrato sulla persona” nasce dalla psicologia umanistica di Carl Rogers, secondo cui gli individui hanno in se stessi ampie risorse per auto-comprendersi e per modificare il concetto di sé.
Queste risorse possono emergere quando ci si relaziona in un contesto il cui clima faciliti la crescita e il cambiamento.
All’interno di questo contesto è indispensabile che si trovino ingredienti quali autenticità, congruenza, accettazione ed empatia.
“(…)Possiamo dire che c’è in ogni organismo, a qualsiasi livello, un flusso sotterraneo di movimenti verso una realizzazione costruttiva delle sue specifiche possibilità. Anche negli esseri umani c’è una tendenza naturale verso uno sviluppo più complesso e completo. Il termine che viene usato con maggior frequenza per indicare questo processo è “tendenza attualizzante”, ed è presente in tutti gli organismi viventi. Sia che si parli di un fiore o di una quercia, di un verme fangoso o di uno splendido uccello, di una scimmia o di una persona, sarebbe la cosa migliore riconoscere che la vita è un processo attivo, non passivo. Sia che lo stimolo provenga dall’interno o dall’esterno, i comportamenti di un organismo possono essere compresi in termini del mantenimento, dell’arricchimento e della riproduzione di sé stesso. È questa la natura stessa del processo che definiamo vita. Una tendenza del genere è all’opera in ogni momento. E di fatto, solo la presenza o l’assenza di questo processo totalmente direzionato ci consente di dire se un organismo è vivo o morto”.
Carl Rogers – “Un modo di essere”
CounselingSomatorelazionaleChe cos'è?
Il counseling somatorelazionale integra due diverse prospettive, la bioenergetica di Alexander Lowen e l’approccio centrato sulla persona di Carl Rogers.
La pratica bioenergetica si integra nel modello rogersiano senza falsarne i principi essenziali ma arricchendone gli strumenti e ampliandone le prospettive.
Il concetto sul quale il counseling somatorelazionale più si differenzia dalla prospettiva rogersiana è l’empatia.
“Come abbiamo visto, l’empatia costituisce uno dei cardini, probabilmente il principale, dell’approccio umanistico rogersiano. Ecco una definizione dello stesso Rogers:
(…)lo stato di empatia, dell’essere empatico, è il recepire lo schema di riferimento interiore di un altro con accuratezza e con le componenti emozionali e di significato a esso pertinenti, come se una sola fosse la persona – ma senza mai perdere di vista questa condizione di “come se”. Significa perciò sentire la ferita o il piacere di un altro come lui lo sente, e percepirne le cause come lui le percepisce, ma senza mai dimenticarsi che è come se io fossi ferito o provassi piacere e così via. Se questa qualità di “come se” manca, allora lo stato è quello dell’identificazione.
Dunque, Rogers descrive l’empatia come la capacità di entrare nel mondo dell’altro per sentire e pensare come sente lui “come se” si fosse lui.
Nella prospettiva somatorelazionale, invece, l’idea è quella di riuscire a stare e vibrare con l’altro, non come l’altro, spostando il processo empatico di essere con il cliente da una realtà virtuale “come se” a una realtà fisica: la risonanza somatica”.
Luciano Marchino – Monique Mizrahil “Counseling”
Questo spostamento pone l’accento sulla fisicità e sulla corporeità, sul movimento e sull’energia, sull’espressività emozionale del cliente anzichè sul discorso verbale, senza diminuirne l’importanza.
Nel counseling somatorelazionale, la comunicazione tra cliente e counselor avviene su differenti livelli e il rimando del counselor è energetico, corporeo, verbale e cognitivo.
Il counseling somatorelazionale, integrando la bioenergetica, coinvolge il corpo nel processo di crescita.
Il counseling somatorelazionale favorisce la fiducia fondamentale in sè stessi, negli esseri umani e in tutti gli organismi. Favorisce quella fiducia in una tendenza naturale della vita verso un proprio sviluppo più complesso e completo.Il processo di questa tendenza naturale della vita viene chiamato da Carl Rogers "tendenza attualizzante".La vita anche se non ha la possibilità di fiorire, non rinuncia a se stessa.